Icone del design: la poltrona Sacco.

a cura di Alessandra Bimbatti interior designer Abita Design

A 50 anni dalla sua vittoria del premio Compasso d’Oro, celebre riconoscimento nel settore del disegno industriale, la poltrona Sacco è considerata tutt’oggi tra gli elementi più rappresentativi del design italiano. Molti di voi forse la ricorderanno per la celebre scena interpretata da Paolo Villaggio nei panni di Giandomenico Fracchia: “si accomodi sulla poltrona, è a suo agio?”, “ma cosa fa, si sieda!”.

Prodotta dall’azienda Zanotta, Sacco nasce nel 1968 dal progetto degli architetti torinesi Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro per la realizzazione di una seduta ergonomica ma anticonvenzionale. Siamo infatti in pieno periodo radicale, dove il rapporto forma – funzione necessita di una nuova interpretazione, maggiormente legata al concetto di relazione con il corpo.

La seduta tradizionale viene così destrutturata e privata dei suoi elementi caratterizzanti – gambe, schienale – per dar vita ad un oggetto flessibile, moderno, informale e versatile. Priva di una scocca fissa, Sacco è composta da un involucro esterno e da un’imbottitura interna di palline di polistirolo espanso ad alta resistenza (EPS), in grado di adattarsi alla forma del corpo di chi si siede “come la neve in cui uno si butta e ci lascia impresso sopra lo stampo del suo corpo”, dichiarano gli autori.

Il rivestimento esterno in Vip antibatterico e antimacchia in 9 monocromie la rende adatta anche per gli ambienti out door, mentre per gli interni la collezione Zanotta aggiunge le versioni in Pied de poule, in colorate geometrie Tulip (sfoderabili) e in pelle. Per quanto riguarda le dimensioni, oltre alla versione originale alta 68 cm e con base da 80 cm, ne esistono altre due varianti, Medium (L.68 H.63) e Small (L.54 H.59).

Zanotta, con lo stesso spirito innovativo che l’ha portata nel 1968 a investire sulla sperimentazione dell’anticonvenzionale, ha celebrato il cinquantesimo compleanno di Sacco puntando all’ecodesign, tema molto caro all’azienda che da anni attua investimenti e strategie volte ad azzerare le emissioni ambientali sia a livello produttivo che nella scelta dei materiali dei propri prodotti, riciclabili e atossici.

Da icona pop a icona di sostenibilità, Sacco Goes Green incarna tali principi. Presentata in una edizione limitata di 300 pezzi in 3 varianti cromatiche, la poltrona nasce dalla collaborazione con il designer parigino Pierre Charping. La texture esterna si ispira alla trama delle reti da pesca dalle quali si è ricavato il filato del rivestimento stesso: nylon 100% riciclato. L’imbottitura interna tradizionale è stata sostituita da microsfere di bioplastica ottenuta dalla canna da zucchero, rendendola così biodegradabile e compostabile, ma non per questo meno performante. Tale progetto non rimane fine a se stesso, ma è volto dal 2020 ad entrare in collezione nelle classiche tinte monocromatiche.

Che dire, in questi cinquant’anni è stata premiata, copiata, ammirata da migliaia di persone in fiere, allestimenti ed eventi. Musei prestigiosi come il MOMA di NY l’hanno inserita nelle proprie collezioni permanenti. Ma Sacco è e resterà soprattutto una poltrona da vivere: seduti composti, sdraiati, leggendo, mangiando e giocando con i più piccoli.

Curiosi? Venite a provarla, la trovate da Abita Design nelle eleganti versioni monocromatiche total black e total white, un vero must have per tutti gli appassionati di design e non solo.

A cura di Alessandra Bimbatti Interior Designer Abita Design

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